IMPIANTO DI LIVIO MALPIGHI
Descrizione:
Componenti dell'impianto: Filtro di rete YBA, giradischi: Audiomeca Pierre Lurné Roma Audiophle con braccio Romeo, testina: Lyra Argo, cd player: Audiomeca Pierre Lurné Obsession 1 con modifiche Fleikert Audio Modificationen, registratore a bobine: Technics 1500, preamplificatore: YBA Signature a 7 telai, cross-over elettronico a 2 telai YBA, finali di potenza per i medio alti: OTL Atma Sphere M-60 Mk2.2, finali di potenza per i sub: Advance Acustic maa-705, diffusori: YBA Gala Reference Mk2, sub-woofer: YBA Gala sub Reference (4 sub), cavi alimentazione: Nordost Brahma - Audio Referenz M1 - Sublima Yasoda, cavi segnale: Sommer Cable - Sublima Yasoda mod. 4 e 6, cavi potenza: YBA sui sub-woofer e Nordost Frey sui satelliti, complementi: tavolini porta elettroniche Guizu - Omicron disaccoppiatori su sfere -piedini Finite Elemente - pietre SublimaStones medie (34) , Big Stones polarizzate (4), Maxi Stones (2) - Sublima Clamp per giradischi - lacca Sublima Jiva.
La musica è sempre stata la mia passione, infatti ho iniziato a suonare la chitarra all'età di 5 anni, poi ho studiato flauto al Conservatorio mentre intanto facevo il professionista con la chitarra elettrica. Una volta diplomato mi sono perfezionato a Parigi, poi ho suonato per 13 anni nelle più prestigiose Orchestre Sinfoniche e Liriche italiane. Successivamente mi sono dedicato all'insegnamento e adesso sono docente di ruolo in Conservatorio. Questo per dire che sono circa 44 anni che ascolto strumenti dal vivo e un po' di esperienza (scusate l'immodestia) me la sono fatta.
Credo che anche voi che mi state leggendo abbiate esperienza e passione per la musica, altrimenti di sicuro non sareste arrivati in questo sito. Sicuramente se avete avuto modo di conoscere o magari solo di sentir dire di Sublima Yasoda è perchè molta curiosità si sta creando attorno a questo marchio; e per parlare di questi vorrei iniziare parlando di Nordost e delle analogie con Yasoda. Certamente conoscerete questo marchio americano che si è fatto apprezzare dagli audiofili di tutto il mondo per la grande qualità dei cavi che produce.
Leggevo l'altro giorno un documento pdf intitolato "Foundation Theory" a questo indirizzo: http://www.nordost.com/downloads.asp e devo dire che ho apprezzato l'approccio che hanno usato per chiarire cosa ritengano basilare per la costruzione di un buon impianto audio: i supporti, poi le alimentazioni e i successivi cavi. Questo approccio mi sembra corretto perchè, come giustamente spiegano, bisogna mettere le elettroniche in condizioni di lavorare al massimo delle possibilità, altrimenti non serve spendere tanti soldi in un amplificatore o un CD player se non gli do possibilità di suonare come può fare...ha una sua logica, no? Nordost si spinge oltre affermando che per i cavi dell'impianto si può arrivare a spendere il 50% del totale!! La riprova di tutto questo, e io posso dire di averla sentita con le mie orecchie a una loro dimostrazione, è che usando elettroniche di costo abbastanza modesto, ma collegando cavi via via sempre migliori, si arriva ad una qualità sonora sorprendente, probabilmente superiore ad impianti dello stesso costo totale ma con cavi di livello inferiore... Questa cosa mi ha molto sorpreso e mi ha fatto giungere alla conclusione che un cavo è, a tutti gli effetti, un componente dell'impianto di pari importanza degli altri. Non avrei mai pensato possibile una cosa simile! Provocatoriamente hanno inserito cavi del costo 10 volte superiore a tutto l'impianto e il risultato è stato realmente incredibile.
Passare da un cavo di altissimo livello (Valhalla) al loro nuovo cavo di riferimento (circa 16.000 euro per un metro di cavo di segnale Odin Supreme) ha permesso un salto così grande da lasciare a bocca aperta tutti nonostante l'impianto fosse di modesto livello. Perchè parlo degli Odin? Semplicemente perchè è stato un effetto simile a quando ho introdotto i cavi Yasoda nella mia catena audio. Sono arrivato agli Yasoda a causa del fatto che non riuscivo a trovare cavi veramente neutri, certamente molti erano "HiFi", ma nella sostanza non corretti soprattutto dal punto di vista timbrico (sapevate che i cavi hanno rotazioni di fase?). Questo aspetto è troppo spesso sottovalutato: fermiamoci un attimo a pensare che i musicisti studiano anni e anni per ottenere una determinata qualità di suono, e spesso i nostri impianti non riproduco "QUEL" suono, ma un qualche cosa che gli si avvicina senza rendere con sufficiente chiarezza le differenze. Immaginate il tocco di Michelangeli, Pollini o Richter, oppure il tipo di suono e arcate diverse prodotte da Szering, Oistrack o Perlman, o ancora il suono di Coltrane confrontato con quello di "Cannonball" Adderly o Sonny Rollins... troppo spesso diventano indistinguibili o quasi gli uni dagli altri quando invece nella realtà sono diversissimi tra loro!
Si tratta di dinamica, velocità, micro dettaglio, ricostruzione degli armonici che spesso vengono smussati o addirittura tagliati via da cavi equalizzanti.
L'avere inserito i cavi Yasoda nel mio impianto ha in prima battuta portato una dinamica realmente inusitata; molto, molto oltre quanto uno possa pensare essere contenuta in un cd oppure in un LP. Superato questo shock iniziale che ti fa capire subito di essere alla presenza di qualche cosa fuori dall'ordinario, arrivano i suoni mai uditi: dischi stra-consciuti, usati per anni come riferimento per decine di prove rivelano improvvisamente particolari e dettagli mai percepiti... eppure nel disco c'erano, come mai non li avevo mai sentiti? Raddoppi nelle voci, strumenti in secondo piano, effetti sonori, echi sugli strumenti appaiono dal nulla con una semplicità disarmante... poi c'è la fluidità dei suoni: qui entra in campo il passaggio di energia (forse entra in gioco anche la dinamica illimitata del cavo), che fluendo con grande facilità permette lo scorrere della musica senza costringimenti. Questi spesso sono la causa (ho avuto modo di provarlo in prima persona) di indurimenti dei suoni nella fascia dei medio-alti. Alle volte si ascoltano elettroniche estremamente trasparenti come le YBA che posseggo, che rendono radiografanti e troppo chiare le note acute: ebbene la causa è quasi sempre da attribuire ai cavi che strozzano i suoni facendo da tappo, cioè impedendo all'energia di fluire liberamente senza costrizioni. Un appunto che si potrebbe fare ai cavi Yasoda, ma solo ad un primo ascolto disattento, è quello di una certa leggerenza del basso. Ebbene garantisco che non è così, anzi! In realtà il basso c'è tutto, dalla prima nota (gli infrasuoni non li sento) fino all'ultima. Semplicemente non ci sono rigonfiamenti ruffiani (e molto spesso tipici dei cavi “HiFi”) che esaltano frequenze che poi così basse non sono (mi riferisco all'intervallo 100-300 Hz.), ma una naturale e coerente progressione che parte dalle note realmente basse (che trasferiscono una energia spaventosa se richiesto) e che prosegue verso medi naturali e correttamente timbrati per finire sulle frequenze più acute riccamente guarnite degli armonici che servono per meglio definire e distinguere tibri degli strumenti e caratteristiche degli esecutori.
In definitiva i cavi Yasoda, a mio modesto parere, sono cavi tra i più neutrali e dinamici in assoluto, confrontabili con il meglio della produzione mondiale senza tenere in considerazione il prezzo. Parliamo di cavi di altissimo artigianato, spesso fatti su misura per le esigenze del cliente, costruiti con cura maniacale e alta professionalità ad un prezzo certamente concorrenziale, tanto che credo possano confrontarsi ad armi pari con cavi dai prezzi che vanno dalle 3 alle 10 volte il loro prezzo! Senza parlare poi degli altri prodotti di Alex Cereda, mi riferisco alle Stones e alla lacca Jiva, che mi hanno stupito senza mezze misure. Concludo ringraziando Alex Cereda che mi ha pemesso di fare con i suoi prodotti ben più di un passo per avvicinarmi alla musica, grazie Alex!
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